ENERGY DATA 2002

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ENERGIA AMBIENTE E CLIMA: COSA CI DICONO I DATI 2022

Le sfide globali, già ricche di criticità portate da inquinamento, climate change e sicurezza in diversi ambiti, si sono arricchite di un nuovo elemento: la crisi energetica innescata dal conflitto fra Russia e Ucraina.

I resoconti delle diverse agenzie mostrano scenari discordanti su molti punti, che però sono concordi nel definire le principali emergenze del 2022 e le principali tendenze future.

In chiusura per l’anno 2022 vi presentiamo alcuni report di diverse fonti autorevoli per mostrare la situazione attuale fotografata da dati oggettivi e per individuare i possibili trend e scenari futuri.

OUR WORLD IN DATA

Iniziamo con i numeri di Our World in Data, che aggrega i dati raccolti da ricercatori in tutto il mondo, spesso utilizzato come fonte e materiale didattico, fra gli altri, da: Università di Harvard, Oxford, Cambridge, Stanford e MIT, BBC, Science, Nature, CNN, Washington Post.

Anomalie climatiche 
Andando ad analizzare il cambiamento delle temperature medie globali fra il 15 gennaio 1880 e il 15 novembre 2022, vediamo questa situazione:

  • Emisfero Nord: variazione assoluta +1.48°C, variazione relativa +379%
  • Emisfero Sud: variazione assoluta +0,37°C
  • Mondo: variazione assoluta +0,93°C, variazione relativa +465%

Emissioni annuali di CO2 
I dati sulle emissioni di CO2 da fonti fossili e settore industriale hanno visto una crescita esponenziale dalle stime del 1750 ai dati odierni.

Partendo da 0 miliardi di tonnellate del 1750 si è toccata quota 5 miliardi di tonnellate negli anni 50, cioè in due secoli. Nei 70 anni successivi si è arrivati agli attuali 35 miliardi di tonnellate di CO2 emesse ogni anno.

La quota di emissioni derivate dall’utilizzo del suolo, che è mutato nei secoli, ha una crescita lentissima e pur fluttuando resta sotto i 5 miliardi di tonnellate da oltre un secolo.

La suddivisione regionale mostra il primato asiatico nelle emissioni, con notevoli differenze nazionali in ogni continente per quanti riguarda le emissioni pro-capite.

RENEWABLE ENERGY STATISTICS 2022 – IRENA

Il report IRENA 2022 sull’uso delle rinnovabili mostra i dati sulle rinnovabili, andando a mostrare i numeri di:

  • totale delle rinnovabili
  • idroelettrica (centrali miste e idroelettrico puro)
  • marina
  • eolica (onshore e offshore)
  • solare (fotovoltaico e termico a concentrazione)
  • bioenergia (biofuel solidi, termovalorizzazione, biogas e altri)
  • geotermico
  • totale delle rinnovabili off-grid
  • idroelettrico off-grid
  • solare fotovoltaico off-grid
  • altre rinnovabili off-grid

Il report mostra i bilanci energetici per paese e i loro indicatori dello sviluppo sostenibile nel periodo 2012-2021, oltre alla dotazione di incentivi e finanziamenti per le rinnovabili, in generale e per fonte energetica.

Il report, a nostro avviso, presenta i dati in modo fuorviante per chi non sia del settore. Si parla infatti di dati principalmente basati sulla capacità installata, e ciò offre il fianco a due critiche.

La prima è che la non programmabilità della maggior parte delle fonti energetiche rinnovabili crea divari che possono arrivare al 100% di differenza fra potenza installata ed effettiva produzione ed erogazione dell’energia elettrica.

Il secondo è che il dato della potenza installata è spesso ottenuto dalle dichiarazioni del produttore, che possono essere meno accurate dell’ottimo.

Resta comunque un report valido per la lettura dei dati storici e dei trend delle rinnovabili a livello globale.

WORLD ENERGY OUTLOOK – IEA

I dati IEA hanno il pregio di provenire da un’agenzia esperta e prestigiosa, che vanno comunque letti criticamente soprattutto quando trattano competenze e tecnologie specifiche e settoriali.

Qui presentiamo l’executive summary del report, che inizia presentando le conseguenze del conflitto russo-ucraino in ambito di energia (fluttuazione di prezzi, contratti di import export e sicurezza energetica, rimodulazione dei mix energetici nei paesi dipendenti dal gas).

La prima domanda che viene posta è se la crisi si rivelerà come uno stimolo o un ostacolo per la transizione energetica.

Il ruolo dei governi e delle agenzie internazionali sarà cruciale per trasformare la crisi in un’opportunità di transizione verso le energie a basse emissioni: in particolare, le policy e i finanziamenti pubblici saranno il motore centrale del cambiamento. Alcuni trend mostrano già un phase out sempre più diffuso del carbone.

Quest’ultimo dato concorda con quello che gli analisti citati dall’agenzia vedono come il picco dei combustibili fossili: il ricorso a fonti fossili ha raggiunto il massimo, e se non si mostrerà come una cuspide prenderà la forma di un plateau che preannuncia la sua (più o meno lenta) discesa.

I trend futuri e il raggiungimento del Net Zero Carbon entro il 2050 dipendono molto dall’implementazione di tecnologie a basse emissioni che considerino l’intero ciclo vitale del combustibile e delle infrastrutture necessario al loro utilizzo.